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Capitolo XVI.
In cui Legio sfodera la sua scienza, e squaderna i suoi titoli.
Si avvicinava, frattanto. Il maggese, dietro a lui, si vedeva tutto falciato, fin dove poteva correr l’occhio. E la falce, e il personaggio della falce, si erano raccorciati alla giusta misura.
— Allontanati! — gridò Marbaudo. — Non mi toccare! Nel nome del Padre....
— Chetati, via! — interruppe Legio. — Te l’ho già detto: non ti voglio far male; non voglio nulla da te. Vattene a casa tua e sarà pel tuo meglio. Frattanto, lasciami passare, poichè debbo recarmi da quel nobile castellano Rainerio e dai suoi due scabini, clarissimi viri, per far riconoscere il mio buon diritto. —
Cosi dicendo, Legio passò rasente a Mar-