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Bisognava per allora assegnare i posti ai falciatori che aspettavano.

Uno di essi, il Matto, aveva tre falci, niente di meno: segno che non voleva perdere, nella cura molesta di affilare il taglio, un tempo destinato nella sua mente a fornire il lavoro di tre uomini.

Un po’ meno armato di ferri, poichè aveva due falci soltanto, ma più armato di coraggio e di risoluzione, appariva Marbaudo; e due falci per ciascheduno portavano anche gli uomini messi in gara dal castellano Rainerio.

Tranquilli, che non pareva affar loro il vincere o il perdere; veri mercenarii, che non si riscaldavano il sangue per nulla; barattavano parole tra loro, ed anche motteggiavano col Matto, spirito bizzarro che già conosciamo abbastanza. Marbaudo rimaneva in disparte e taceva.

Assegnare i posti donde ognuno dei contendenti aveva da incominciare, pareva una cosa da nulla; e gli scaldili lasciarono che a ciò provvedesse Rainerio, bastando loro di