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nalmente il codice di frate Eusebio mi diede la chiave del mistero.

Chi era questo frate Eusebio? un povero francescano, che era stato priore, o guardiano, od abate che vogliam dire, nel convento dei Francescani di Cairo, nello scorcio del secolo decimo sesto. Il convento è oggi distrutto, e non ne avanzano che rovine. Le carte di quei frati sono disperse, come i loro libri, fin dagli ultimi anni del secolo scorso; ma il codice di frate Eusebio è venuto fortunatamente tra le mani di un mio carissimo amico, l’avvocato Giuseppe Scapaccini, a cui rendo qui pubbliche grazie, per avermi accennato il suo codice, e concesso di spigolarci dentro tutto ciò che mi tornasse più utile.

Frate Eusebio scrive in latino, e non male. Raccoglie nel suo memoriale notizie di elezioni fratesche, fatterelli di cronaca conventuale, ed anche del borgo di Cairo; nota passaggi di soldatesche, di principi e di personaggi illustri; ricorda matrimonii, accenna fenomeni strani, registra perfino ricette empiriche del tempo suo, per guarire i geloni e