Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 245 — |
— Ah, fosse vero, Ingetruda! — esclamò il conte Anselmo, avvicinandosi ancora.— Ed egli sarebbe così spesso colà, accanto alla dama del suo cuore! Essa gli farebbe oneste ed amorose accoglienze, non è vero? e in quella pace si amerebbero tanto! e non farebbero altro che dirselo! Perchè l’amore è così fatto, Ingetruda; basta esso a riempire tutte le ore del giorno. Ogni cosa annoia; l’ambizione e la potenza, la guerra dopo la pace, la pace dopo la guerra, il convito e la canzone, il volto ridente dell’amico e le curve spalle del nemico. Solo l’amore non sazia, non viene mai a fastidio.
— Ma qualche volta — disse Getruda — la donna che troppo s’è amata; non credi? —
Anselmo rimase un istante pensoso. E non perchè cercasse la risposta, ma perchè voleva mostrare di averla cercata. La sua risposta era pronta. Le donne son così facili ad esprimere quel dubbio, che un uomo in simili casi non dee più trovarsi impacciato a risolverlo.
— E uomini e donne in gran numero pos-