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delle nozze del diavolo? Perchè a queste nozze ha assistito il messo comunale, e vi s’accenna come a cosa risaputa da tutti, mentre la leggenda di Biagio non ne fa più menzione? —

Dico in questo momento ai lettori assai più che io non dicessi allora a me stesso; raccolgo qui, per amore di brevità, obiezioni e ragionamenti fatti a più riprese, tutte le volte che la leggenda del prato del Diavolo mi ritornò alla memoria. Perchè infatti io ci pensai molte volte, dopo quel giorno, e sempre con un pochettino di stizza, non sapendo capacitarmi del come e del perchè messer Lucifero facesse la sua festa nuziale in una certa notte dell’anno, su quel prato dov’egli aveva fatta l’impresa sciocca di falciare in un’ora per venti o trenta carra di fieno.

Avevo sempre un vivo desiderio di penetrare l’arcano, di trovare la connessione, che pur ci doveva essere, tra i due pezzi della leggenda diabolica; e ci giravo intorno, come il Belzoni alla sua piramide, di cui non vedeva e pur voleva rintracciare l’ingresso. Fi-