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cento e più anni a contemplare la magnifica scena. Qualche volta, bensì, per effetto d’abitudine, mi accadeva di ripigliarmi qualche catecumeno; ma poi me lo lasciavo scappar di mano. Va, gli dicevo, va a farti ammazzare per il tuo Dio. Questa, fin che dura, è ancora una ribellione contro qualcuno, e le ribellioni mi piacciono. Del resto, povere vittime, vedrete poi che bel frutto avrà il mondo dal vostro sangue purissimo. Tra papi e imperatori, i vostri nepoti saranno conciati per il dì delle feste. Quella gente là leveranno anche l’incomodo a me. Verrà giorno che il diavolo sarà licenziato, come un buon veterano, e mandato a godersi il suo peculio castrense.
— Eretico! — brontolò Ansperto. — Eretico! eretico! —
Quell’altro gli rispose con una spallucciata, che aveva l’aria di dire; gran che! nel più si comprende il meno.
— Parole! — soggiunse egli poscia. — Quanto sarebbe meglio che tu affrontassi il martirio! Eccola qua, una stupenda occasione! Io, vedi, se fossi nella tua pelle, vorrei andarmene su-