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testa. Poteva rapir la ragazza? Non avrebbe saputo dove portarla e nasconderla. Poi, quella ragazza, se è disposta a lasciarsi rapire, non è ugualmente disposta a lasciarsi nascondere. E d’altra parte, se tu avessi mai consigliato al vecchio Dodone di rivolgersi al conte Anselmo, d’invocare la sua protezione contro la prepotenza del castellano, chi sa? le cose potevano andar altrimenti. Ma tu, prudentissimo uomo, ti sci ristretto a raccomandare Marbaudo alla bontà di Rainerio, sapendo benissimo di pestar l’acqua nel mortaio.
— Ahimè! — disse Ansperto. — È questo il mio cruccio.
— Benissimo! Tu sai che io sono il diavolo, ma puoi credere che sono anche il rimorso. Tu non hai fatto quel che dovevi. E per sostenere così timidamente le ragioni di Marbaudo, di quel poveraccio, non hai avuto altro da ricordare che la sua robustezza, la sua alacrità al lavoro, e finalmente la bella impresa da lui compiuta l’anno scorso nel prato di San Donato. Quella è stata la semente gittata da te, ed ha germogliato assai bene. Rai-