Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 178 — |
valle del Cairo, e il buon canonico se ne stava seduto nella sua cella, digerendo la cena; quando venne Bertrada, la sua risecchita o stagionata nipote, ad annunziargli la visita di un gran personaggio; niente di meno! la visita del castellano Rainerio.
— Fallo entrare, — disse Ansperto, levandosi in fretta dal suo seggiolone. — Che vorrà egli da me? —
Rainerio entrò, con una cera più fosca dell’usato. Altro che buon umore! Pareva che avesse veduto il lupo mannaro, o la versiera.
— Padre, — diss’egli, — son venuto da te per consiglio.
— Da me? — esclamò il canonico. — E come può giovare a te il consiglio di un povero vecchio par mio, che vive nel mondo perchè c’è posto, ma così poco ne vede, e meno ancora ne intende?
— È un consiglio del tuo ministero, o temo che sia tale; — rispose Rainerio. — Ma prima di tutto odi la mia confessione. Tu sai che sono ammaliato?