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dieci. Volevo dire la passione per quella donna che abita in casa mia.
— Che circonlocuzioni! Non son più da notaio. Dite vostra moglie; dite la vostra padrona.
— Eh, lei mi capisce egualmente. Così, è avvenuto che io son rimasto appiccicato a quest’angolo di mondo, a questo pezzo d’Italia, come lo chiama lei, e di studi notarili non si è parlato più mai. Faccio il cocchiere, ho hop!
— Non ve ne lagnerete, io spero. Si vive per qualche amore, di persona, o di cosa; il resto non vai nulla, neanche il notariato. Ma voi mi dicevate poc’anzi del prato del Diavolo. Che storia è questa?
— Oh, una storia bellissima, che mi han raccontata tante volte i miei vecchi.
— E antica, probabilmente, — osservai. Dove c’entra quel personaggio lì, bisogna sempre risalire qualche secolo indietro. Messer Lucifero ai dì nostri non si lascia veder più dalla gente.
— Scusi, ma io debbo dirle che vive in errore. Si figuri che in una certa notte d’ogni