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Capitolo X.

I rimorsi del canonico Ansperto e le paure del castellano Rainerio.

I giorni passavano, secondo il loro uso antico e spiacevole. Si giunse così alla vigilia della gara, di quella gara bizzarra, che era l’argomento di tutti i discorsi nelle tre valli della Burmia. Già molti si erano presentati per sostenere la prova, perchè la bellezza di Getruda era grande, e la faceva più grande il pregio che le era aggiunto da tanta solennità di editto comitale. Sapete bene che vanno così le faccende di questo povero mondo, dove uno è sempre da più quanto più è reputato dagli altri. Datemi aria e vado in cielo, dice un vecchio proverbio. Mettetevi in cento a dire che una donna è bellissima, e diecimila crederanno che non ce ne sia un’altra da entrare in paragone con lei.