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— Ebbene, che vuol dir ciò? Ti ripeto: tanto meglio! — disse Marbaudo. — Sicuro della tua benevolenza, padre mio, lavorerò per quattro.
— E in quanti giorni?
— L’anno scorso ho falciato tutto quel maggese nel termine di otto giorni. Quest’anno lo falcerò in quattro.
— Tu puoi prometter tanto?
— Perchè no, se debbo guadagnar la mano di tua figlia? —
Dodone stette alquanto sopra pensiero; poi disse:
— Anch’io ho misurato il prato, quest’oggi, e ti ho veduto da lungi, che gli giravi attorno per la stessa cagione. È il lavoro di diei giorni, per un uomo robusto e di buona volontà. Tu hai potuto compierlo in otto, perchè sei tu, e nessuno è più forte e più pronto di te. Facendo miracoli, puoi compierlo in sette; mettiamo anche in sei. Ma come potresti riprometterti di darlo falciato in quattro? Ciò è sopra le forze di un uomo.
— Lo so; — rispose Marbaudo. — Lo so