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rania, di Brania e delle corti finitime, il buon giorno e il buon anno. Essendo venuto a mia cognizione che il vecchio e mio buon servo Dodone di Croceferrea ha una fanciulla da marito, nominata Ingetruda, ò animo mio che la detta figliuola di Dodone, da quella savia e costumata fanciulla ch’ essa è, non indugi più oltre a congiungersi in giuste nozze con alcuno dei nostri aldioni, libera di scegliere lo sposo anche fuori della regione dov’è nata, con che detto sposo sia valido al lavoro dei campi, per servizio nostro, e in aiuto del predetto Dodone; della qual cosa egli abbia data prova chiarissima, alla presenza di Rainerio, milite e castellano nostro per le terre di Cairo et ultra verso Appennino, in ciò assistito da due scabini e da un notaio del sacro Palazzo, come si costuma nei placiti nostri.
“È anche piaciuto a noi che la prova consista nel taglio del fieno, per tutto il gran prato che si stende dalla cappella di San Donato infino al manso degli Arimanni, e dal piede della collina, ove corre la strada, infino alla riva sinistra della Burmia; prato che ap-