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— E sposeresti Marbaudo?

— O lui, o un altro, prevedo che mi opprimeranno tanto!...

— Oh, non sarà! — interruppe Rainerio. — Tu prevedi; io provvederò. Nè Marbaudo nè altri ti avrà. Rustica gente, tu l’hai detto, e non degna di te! Vedi quel prato, che si stende dalla cappella di San Donato fin sotto al podere degli Arimanni, dove alloggia il prescelto di tuo padre? Orbene, il tuo Marbaudo lo ha falciato, per gran valentia, nello spazio di otto giorni; e perchè ha fatto questa grande impresa, vorrebbero dargli in moglie Gctruda!

— Perchè non in due giorni di lavoro? perchè non tra un’alba e un tramonto? — sclamò Getruda, torcendo le labbra in un amaro sorriso. — Andrei superba tra tutte le donne di questa valle. Ma vedete, il mio maritino? In quattro colpi di falce, questo miracolo d’uomo ha tagliato tutto il fieno nel maggese di San Donato. Oh, oh, il bel maritino ch’io ho! —

Rainerio non potè trattenersi neppur egli dal ridere.