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com’esso, figliuola, e Dio ti guardi dall’aspide velenoso, che striscia tra l’erbe e i fiori, tutto inquinando della sua immonda bava. Così vengono ancora all’animo delle fanciulle i brutti pensieri, ed io non posso prevedere chi possa ispirarli. Ben posso raccomandarti di scacciarli da te, di sottrarti ad ogni tentazione, obbedendo ai consigli di tuo padre.

— Non voglio Marbaudo! — ribattè l’ostinata Getruda. — Iddio può forse comandarmi, per obbedienza a mio padre, che io sposi un uomo che non mi piace, e per cui egli non mi ha ispirata nessuna inclinazione? Debbo io obbedire, certa di odiare quell’uomo a cui apparterrò?

— No, figlia mia, non devi andar incontro a questo pericolo. So bene che avversioni e ripugnanze non si vincono, neanche quando sono irragionevoli. E già molto che noi speriamo di poter vincere le nostre affezioni, quando sono colpevoli.

— Ebbene, — ripigliò Getruda, — anzichè diventar cattiva, accettando un uomo che non amerò, preferisco invecchiare nella casa dove son nata. E dicano pure che nessuno