Pagina:Barrili - Il prato maledetto, Treves, 1896.djvu/136


— 130 —


da un incontro casuale, significava chiaraniente a lei che Ansperto si fosse assunto l’incarico di persuaderla alle nozze volute dal padre. Andò preparata: udì la lunga esortazione di Ansperto, e così brevemente rispose:

— Mio padre vuol rompermi il collo. Faccia egli a sua posta, con un nodoso bastone, come mi ha minacciato. Ma non col marito che ha in mente. Io non voglio Marbaudo.

— Figliuola mia, — disse il prete, sospirando. — So bene quali pensieri consigliano questa tua resistenza ai desiderii di un padre. Troppo orgoglio ti è entrato nell’animo, troppo orgoglio della tua bella persona. Con le immagini della vanità, ricordalo, il maligno, il gran nemico, suol perdere le donne, fragilissime tra tutte le creature di Dio. Nella tua casa è uno specchio, antico dono della nobile Gerberga a tua madre. Ma fu un presente fatale, come quello del pomo alla prima madre degli uomini. Pensa, o Getruda, che Iddio ti ha dato la gioventù e la bellezza, doni fugaci, perchè tu piacessi ad un uomo della tua condizione, e da lui avessi figliuoli, per educarli