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vie. L’imperatore da lei preferito fu Carlomagno
- il quale andò debitore della sua grandezza alla protezione che aveva concessa ai ministri del tempio. Da Dio, per mezzo della sua Chiesa, hanno gl’imperatori la corona e lo scettro
- per quel santo olio che tocca la fronte loro, questa diviene augusta, e vi germogliano i pensieri che dettano la legge al mondo. Si scostano essi, in un momento di errore, dalla obbedienza che hanno giurata alla Chiesa? Sono colpiti d’interdetto. Negano i diritti, o privilegi della Chiesa, arrogandosene l’uso per sè? Sono deposti, ed altri nominati in loro vece.
— Capisco; — disse Dodone. — Ma la terra, nel caso nostro....
— La terra non può nè vuole tenerla tutta la Chiesa, che impera sulle anime, e che alla fin fine non è altro se non la comunione di tutti i fedeli. Essa è un’autorità di pace, un vincolo di amore tra gli uomini. Essa cede la terra a chi sa coltivarla, e non chiede per sè che la decima dei frutti, stabilita dalla legge divina. Ma ci son terre che un giorno non