Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 95 — |
— Che profezie! Sono stata in casa finora, e nessuno ha ancora potuto dir nulla di me. Sto bene cos=; tu non pensi a discacciarmi: perchè cambierei?
— Non vivrò sempre io; — disse Dodone. — I tuoi fratelli, o le mogli dei tuoi fratelli ti costringeranno a uscir di casa, o a far la serva ai loro figliuoli.
— Ci sarà tempo a vedere; — rispose Getruda, alzando le spalle.
Qui veramente il vecchio Dodone fu per dare di fuori; ma gli passò davanti agli occhi l’immagine fosca del castellano Rainerio.
— E tu vedi, allora; — rispose; — ma pensaci anche, prima che tu abbia a vedere.
— Ci ho pensato già; — disse Getruda.
— Ma è una vera pazzia, che t’ha presa!
— Come vorrai; ma io non voglio Marbaudo.
— Non vuoi!... non vuoi!... Ma proprio il mondo ha da finire, che una figlia risponde cos= audacemente voglio e non voglio a suo padre! Basta, per ora; ma sappi che di qua al finimondo ci corrono ancora dieci anni, ed