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saranno spariti; rimarrà in vece loro un uomo nuovo, amante ed amato, confidente e felice. Nato dalla libertà, l’amore si nutrirà di stima; la venerazione tornando al suo vecchio significato, farà solenne ciò che ora è brutale o colpevole, doloroso o ridicolo. Questa poesia dei sensi, come l’ha definito il Balzac, diventerà il senso più eletto della poesia che informa l’umanità tutta quanta, e che ha nella donna la sua incarnazione più efficace e più splendida.

Ciò detto, e anzi che no malamente, per non lasciar coll’amaro le nostre graziose lettrici, che già ci avran tolto per calunniatori del bel sesso, torniamo ad Aloise, ad Aloise che errò, e patì i danni dell’error suo, senza muoverne un lagno. Non era forse sua la colpa? Ben poteva egli amar quella donna da lontano, e durar nello inganno; volle avvicinarsi a lei, e si consunse alla fiamma. Poteva egli ritrarsi? Creda ciò chi lo ha fatto, e s’argomenti pure d’avere amato da senno; Aloise, non potè, e ben conobbe alle prime ch’egli era dannato a morire. Farsi innanzi non gli era concesso; dare indietro gli sarebbe parso viltà. Ma quella donna vedeva il suo misero stato? A volte gli parve di sì. Non erano segni di amorosa pietà quegli atti cortesi che lo richiamavano di tanto in tanto al fianco di lei? Il silenzio medesimo che durava tra essi, e che si mutava in improvviso cicaleccio al giungere del più gramo personaggio della corte, non era egli un dire ad Aloise: io so il vostro segreto? Ma erano lampi; uno sprazzo di vivida luce rischiarava lo spazio; poi, d’improvviso, tutto ritornava nell’ombra. E queste tenebre solevano farsi più fitte allorquando gli occhi di Aloise, precursori della parola, incominciavano a dir qualche cosa.

Nè andò guari che egli tutto intese il suo fato. Quella donna da lui così fieramente amata, avrebbe potuto durarla anni ed anni in quel suo riserbo, lasciandolo incerto tuttavia, non pure del futuro, ma dell’istesso presente. Che era egli, qual posto aveva nel cuore di lei? Le tornava egli molesto, o le pareva degno di quella pietà che fu detta sorella d’amore? O, preparandosi senza fretta ad usargli misericordia, pigliava diletto a farlo soffrire? O non le importava nulla, proprio nulla di lui, e lo lasciava fare e dire, perchè si stancasse da sè? Comunque fosse, egli non poteva tra quelle dubbiezze discernere il vero; nè i diportamenti di lei erano tali da lasciargli il conforto degli sciocchi, vogliam dire la speranza di lontane fortune, e la molle costanza dello aspettare tacendo. E allora la sua deliberazione fu presa. Senza l’amore di quella donna, non poteva più vivere; lontano da lei, foss’anco