Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.2, Milano, Treves, 1906.djvu/210

Aloise di Montalto a favore del banco Cardi Salati e C., di quel banco malamente famoso che già parecchie volte c’è occorso di ricordare ai nostri buoni lettori.

- Dunque, ci siamo? - chiese Bonaventura, proseguendo un dialogo de’ cui preliminari facciamo grazia ai lettori sullodati.

- Sì, padre, e non mi sfugge. Ho mandato un’ora fa il Salati in persona, al banco dei fratelli Teirasca a vedere se il Marsigli ha fatto provvigione di fondi per le sue scadenze di domani.

- E perchè non aspettare che venga al vostro banco il Montalto, se già sapete che il Marsigli non pensa nemmeno per sogno di aver questa scadenza sulle spalle? -

Il Collini sorrise, con aria da sopracciò, a quella dimanda del maestro.

- Il banco Cardi Salati, - diss’egli, - non ha da saper nulla di questa ignoranza del Marsigli. Il banco Cardi Salati ha cambiali sue, per centomila lire, pagabili presso il reputatissimo banco Teirasca, come è scritto chiaramente a’ piedi delle quattro obbligazioni, girate ad esso da Aloise Montalto. Il banco Cardi Salati sceglie tra i due debitori quello che più gli garba, e gli par più solvibile.

- Capisco; - rispose il gesuita. - Già, voi, in questa ragione di negozi siete laureato come in medicina, se non forse di più. Ma ciò che non intendo bene, si è il corso di tutta questa faccenda. Me l’avete già raccontata due volte, e non mi raccapezzo ancora....

- Voi non avete pratica di cose commerciali; - notò colla sua aria vanitosa il Collini. - Vi spiegherò una terza volta il negozio; ma statemi bene attento, che non ismarriate il filo.

- Non dubitate! - rispose il gesuita, piegando le labbra ad uno di que’ stentati sorrisi, dei quali abbiam detto più sopra.

E il discepolo, non parendogli vero di far da maestro una volta, s’allacciò la giornèa, per raccontargli i suoi fasti.

- Cominciamo dal principio. Il Montalto, or fanno due mesi, era da capo a chieder danaro ad imprestito. Doveva andare a Parigi, il signorino, in Germania, in Isvizzera, e che so io, sempre per far l’ombra alla dama de’ suoi pensieri; e per questo gli bastava una piccola somma, sessantamila lire; di più, se era possibile, ma non un quattrino di meno. Le chiese ai miei socii; ma essi, com’era naturale, non vollero saperne. Trentamila gliele avevano date fin dai primi di luglio;