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le ciglia lagrimose. — Che io possa vedere contenta mia figlia, non farla infelice per tutta la vita....
— E lo giurate? — incalzò Bonaventura.
Lilla si recò una mano sul volto, e singhiozzando gli porse, o per dire più veramente, lasciò ch’egli afferrase l’altra e la stringesse nella sua.
— Marchesa, — disse Bonaventura, pigliando subitamente commiato da lei, — oggi stesso mi adoprerò per questo negozio. Domani, innanzi di andare a San Silvestro, aspettatemi. —
Ed uscì dal salotto, con passo lieve e guardingo, quasi ella dormisse ed egli non volesse turbarla. Lilla rimase ancora un tratto così abbandonata sul sofà, colla testa supina contro la spalliera e le palme raccolte sul viso. Si alzò finalmente, guardandosi intorno con occhi smarriti, e prese barcollando la via della sua camera, dove andò a cadere sulla predellina d’un inginocchiatoio, dando in uno scoppio di pianto a’ piedi di un crocifisso che pendeva dalla parete, e col capo chino pareva guardarla e compiangerla.
Povera madre!
XV.
Nel quale è detto perchè la signora Marianna sapesse di tabacco
Quello era un gran giorno per Bonaventura Gallegos. Ogni cosa gli andava a seconda. Però egli uscì di casa Priamar con occhi fiammanti; scese le scale stropicciandosi le mani, e s’avviò verso il palazzo Vivaldi, dov’era il suo quartierino, col passo spedito d’un giovinotto di ventiquattr’anni.
Perchè se n’andava egli così difilato a risalutare i suoi fidi penati, trascurando le altre visite che ancor gli rimanevano a fare in quel giorno, mentre erano a mala pena le due dopo il meriggio, e alla vecchia governante aveva detto, innanzi di uscire, che sarebbe tornato sulle tre?
Bonaventura sentiva il bisogno di raccapezzarsi. Per la prima volta in sua vita egli era confuso. E veramente, egli non aveva avuto mai nella sua vita un giorno come quello. «Il n’y a pas de grand homme pour son valet