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una suprema angoscia, di uno smarrimento d’agonia, era tutta a quella mano che gli stringeva la gola.

— Misericordia! — gridò con voce soffocata. — Per amore di Dio, non mi uccida!

— Va, ribaldo, sei libero! — gli rispose Marcello, lentando la stretta, per contentare il Giuliani.

Il primo atto del Bello fu di respirare largamente; il secondo di voltare istintivamente gli occhi da un lato, e, veduto un coltello sul ripiano d’una cantoniera, di scagliarsi a quella volta per afferrarlo. Ma innanzi che egli avesse mandato il suo disegno ad effetto, un poderoso manrovescio del Contini volò tra la sua persona e l’arma, facendogli ricadere il braccio intormentito sul fianco.

Allora stramazzò su d’una sedia, e vi rimase col capo chino, come istupidito da quella rovina di casi, dal dolore e dalla vergogna.

— Senti, briccone.... — incominciò il Giuliani.

— Parla con te; alza il grugno; — soggiunse il Contini, accompagnando l’invito con un golino; — o ch’io ti dò il secondo per il buon peso. —

Il tapinello, tremando a verghe, rimase col mento all’insù, in quella postura che gli aveva dato il colpo di Marcello Contini.

— Senti, briccone; — ripigliò concitato il Giuliani, — o tu parli, o quella finestra sarà l’altezza dalla quale tu volerai sul selciato.

— Ella non vorrà macchiarsi d’un delitto.... — balbettò il disgraziato.

— Ah, tu lo intendi, che a noi non metterebbe conto di risicar la galera per un furfante della tua risma? Ci ho gusto, perchè intenderai altresì quello che io sto per dirti. Abbiamo tre vendette a fare su te, e le faremo tutte e tre se pel tuo meglio non ti disponi a parlare. Quella furia di tua moglie saprà le tue marachelle per filo e per segno e ti concerà lei pel dì delle feste. Poi, siccome io non fo il giornalista per nulla, e ci ho il mio ripostiglio di segreti come tu di roba di malo acquisto, metterò, innanzi che tu possa uscire di qui, la polizia sulle orme di certi negozi che sai. Inoltre, racconterò le tue gesta a coloro che tradisci, apostolo del fico, spione ribaldo. E credi che nessuno ti accopperà, quando io abbia parlato, e quando pure, poichè lupo non mangia lupo, tu avessi scampato l’ergastolo? —

Alla progressione delle minacce aveva risposto una progressione di paura. Il Garasso che sotto il peso delle parole