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classi, i quali volendo guadagnarsi il titolo di «Ligure istrutto nella sua patria» non si peritano di portare in quei luoghi il loro cappello a staio, che non sempre ne esce sano. Il lettore conosce certamente di fama alcuni di questi teatri; quello del Forte in gamba, celebre ai tempi di cui raccontiamo, è chiuso da un pezzo, nè sappiamo il perchè. Habent sua fata Baruddae.

La rappresentazione del Don Giovanni, bastardo d’Austria era cominciata da un pezzo, quando il Bello entrò nello stanzone. Le prime panche erano stipate di gente: ma tra perchè tutti erano intenti allo spettacolo e non mostravano altro che la collottola, e perchè una fitta nube di polvere e di fumo ingombrava la sala, il nostro eroe non venne a capo di distinguere alcuno degli spettatori.

Egli era andato verso la parete, dove era vuoto il sommo d’una panca. Colà, messosi a cavalcioni, colle spalle al muro, aspettò che la nuvola si diradasse, o che i suoi occhi, avvezzati alla mezza luce della stamberga, gli facessero servizio migliore.

Una femmina, che stava seduta in un angolo, si alzò come lo vide e mosse alla volta di lui. Costei, che non doveva essere stata brutta alcuni anni addietro, ma che le consuetudini di una mala vita avevano sciupata anzi tempo, male in arnese, discinta, con le trecce rossigne scompigliate dagli atti maneschi della pubblica benevolenza, era la tavoleggiante del luogo, e veniva a chiedergli, con aria di vecchia conoscenza, se volesse da bere.

- Sì, - disse il Garasso, dandole un pizzicotto sulle guance avvizzite, - portami una mezza bottiglia di birra, ma che faccia spuma.

- Non dubitate. Bello, - rispose la femmina, schermendosi destramente dalle sue carezze, - è birra numero uno.

- Come il tuo primo amante, che Dio l’abbia in gloria?

- Che? lo fate già morto?

- E seppellito da vent’anni, Maddalena.

- Eh, lo so pur troppo, di non esser più bella, nè giovine! Ma un tempo c’è stato che non parlavate così neppur voi.

- Sì, - soggiunse il Bello, - quando non avevo ancor fatto gli occhi. Ma, a proposito d’occhi, dov’è il tuo innamorato, ch’io non lo vedo?

- Se li avete ora, cercatevelo! Io non l’ho mica in tasca. - Tra queste chiacchiere, Maddalena aveva presentato al Bello il vassoio di ottone, con suvvi il bicchiere e la mezza bottiglia