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vi chiamavano lo sgobbone; ma voi non ve ne davate per inteso, e tiravate innanzi a studiare. Ciò tornava ad elogio vostro, sicuro; non già il ricusar che facevate i vostri quaderni ai compagni, quando all’avvicinarsi degli esami, taluno di essi faceva capo a voi, perchè gli dèste una mano. Ricordate il Cosmelli, che tenuto a bada dalle vostre mezze promesse, non ebbe poi i quaderni, e fu coperto di palle nere all’esame?

- Voi vi ricordate di molte cose, - entrò a dire il Collini, che s’andava contorcendo sotto i colpi del sarcastico aguzzino, - ma io ricordo altresì che allora voi stesso mi deste ragione, perchè il Cosmelli era figlio d’un liberale.

- Non si tratta di me, ma di voi; - disse Bonaventura di rimando. - Proseguiamo intanto. Più tardi venne il tempo di raccogliere ciò che avevate seminato; venne il tempo degli onori, dei guadagni e degli amori. La vostra passione suprema, l’invidia, si manifestò sotto tutte le forme. Volevate esser ricco, per andar di pari passo coi ricchi; del dotto invidiavate i ciondoli, dell’elegante la sciocca attillatura, del giovinotto più in voga le avventure galanti. Credo che se un giorno passando per via aveste veduto far ressa intorno ad un pagliaccio e ammirarne le capriole, avreste invidiato la gloria del pagliaccio. E le donne, come piacevano a voi? Perchè piacevano ad altri. E quali vi piacevano di più? Quelle che notavate più riverite, più decantate dal pubblico. Corteggiavate la Cisneri perchè attorniata di spasimanti; v’impuntaste ad ottener le sue grazie per soddisfare una smisurata vanità, e ci guadagnaste una briga con Aloise di Montalto. Volevate atteggiarvi da cavaliere, da spadaccino, per non parere, anche in questo, da meno dei più celebrati Don Giovanni; e ne avete riportato il danno le beffe. Nè vi basta; c’è ancora il desiderio di mettere il vostro cuore a’ piedi della Torre Vivaldi. Crescono gli anni, la superbia del pari. Che diamine? la più ragguardevole dama, la più bella di Genova; e non ci saremmo un tantino anche noi, inginocchiati sul tappeto? C’è Aloise di Montalto, e noi no? Egli cercato, desiderato, voluto in casa dal marito, e noi no? Egli entrarci di primo acchito, laddove noi da due anni andiamo inutilmente implorando l’onore....

- E voi, padre, da due anni me lo contendete! - interruppe sdegnoso il Collini.

- Io non vi ho conteso nulla, - rispose Bonaventura, con la sua pacatezza crudele. - In queste cose io non c’entro. Il marchese Antoniotto non può chiamarvi presso di sè