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e chinando malinconicamente lo sguardo a terra. - Io m’avvedo che non si possono dar consigli ragionevoli, in queste faccende, e che il dolore del signor di Montalto mi ha fatto correre troppo oltre. Poverino! Due o tre volte sono stata sul punto di dirgli: signor di Montalto, non vi pigliate il fastidio di proseguire a ballare; e se non era il timore che egli l’avesse per una scortesia, certamente glielo avrei detto....

- Orbene, - interruppe Ginevra, - anch’io ho veduto che stava a disagio ballando con me, e mi è venuto lo stesso pensiero, ma non mi sono fermata a mezza strada.

- Come hai fatto, dunque?

- Non gli ho già detto dì smettere, ma ho fatto le mostre d’essere stanca, e a lui non parve neppur vero di farla finita. Mi condusse a posto, e se ne andò.

- Sì, ma tu hai pure veduto testè, - disse di rimando la signora Maddalena, a cui la bontà del cuore inspirava la logica, - che egli non aveva colto il destro di quella tua infinita stanchezza per correre presso un’altra. Egli era nella galleria, solo col Pietrasanta, che credo sia il suo unico amico.

- Non ci sarebbe mancato altro, - rispose Ginevra, - per essere buttato a mazzo con tutti questi vagheggini che ci stanno attorno per loro capriccio, e che noi faremmo assai bene tutte quante a trattare secondo i meriti loro.

- Ah, noti dunque un divario tra lui e tutti gli altri?

- Sì, a primo aspetto mi è sembrato migliore di molti e molti che conosciamo. Ma chi sa che vedendolo più da vicino, e indagando meglio i suoi portamenti, non mostri come tutti gli altri il suo lato maschile?...

- Il lato maschile? Che cosa vuoi dire?...

- Non l’hai tu mai notato, Maddalena? Non t’è mai occorso di stimar molto un uomo, e di aver poi a ravvisarlo per qualche verso manchevole? Quel nuovo lato che tu vedevi allora, e che ti guastava il buon concetto di prima, era il lato maschile. E tutti l’hanno, sai? L’uno è bello e cortese di modi, ma vanaglorioso; l’altro è affettuoso, ma fiacco; altri è di forte ingegno, ma ambizioso ed egoista; altri è sdolcinato, ma vile, invidioso e malvagio; tutti poi cercano al nostro fianco il piacere, l’appagamento della loro vanità, l’aiuto ai loro disegni di autorità e di potenza futura, e nulla dànno in ricambio. Che vuoi? Ci considerano come cose utili ai loro disegni, bellissime cose, amabilissime cose, ma sempre cose, nient’altro che cose. Però quando abbiano