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fermata. Doveva egli forse raccontare alla marchesa che era stato un’ora laggiù a ruminare i suoi dolori, dopo aver fatto a pezzi un paio di guanti?

- E così, - soggiunse Ginevra, - i morti vi hanno fatto dimenticare i vivi?

- Lo credete voi, signora?

- No, certo! Io non potrei pensare sul serio che voi, cavaliere perfetto, aveste usato una simile scortesia alle belle dame che adornano la mia festa. Che ne dite della Maddalena Torralba? Non vi par ella una delle più belle signore di Genova?

- Signora marchesa, io non so.... Sono un cattivo giudice.

- Come? E chi ha da sentenziare in materia di bellezza, se non un giovine come voi, signor di Montalto? Io non ho tanti dubbi, e penso che la mia amica Maddalena ne superi molte delle più decantate. -

Aloise si provò ad interromperla; ma ella indovinò quello che gli stava per dirle.

- Badate! - fu sollecita a soggiungere; - ho detto questo perchè lo penso, e voi non avete a rispondermi con un complimento. Non siete del resto un cattivo giudice? -

Aloise chinò il capo senza dir altro. Che cosa avrebbe egli potuto rispondere? Che la signora Maddalena era brutta e gli era in uggia? Avrebbe detto due grosse bugie, e la Ginevra non l’avrebbe creduto. Poteva dire in quella vece come non gl’importasse punto che fosse bella o brutta; ma non gli venne fatto di raccappezzare una frase meno sgraziata, per dirlo.

Per buona sorte l’orchestra venne a levarlo d’impaccio. Senonchè, levata di mezzo la necessità del parlare, sopraggiungeva quella del ballare a modo; e qui fu davvero un cascar di male in peggio. Aloise, come potete argomentar di leggieri, era turbato, e la terra gli traballava sotto i piedi. Non si stringe impunemente per la prima volta fra le braccia la donna che si ama, e il povero giovine aveva a sperimentarlo in quel punto. E mai ballo fu più contegnoso, più freddo, tra una bella dama e un bel cavaliere che a vederli, parevano fatti1 l’uno per l’altro.

A dirvela schietta, non c’era unità in quella coppia; Aloise andava spesso fuor di tempo, epperò erano costretti a fermarsi ad ogni tratto. Finalmente la marchesa Ginevra, o fosse stanca di quel martirio, o mossa a pietà delle angustie del suo cavaliere, mise un eloquente sospiro.

  1. Nell’originale "futti".