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così dirittamente verso quella signora, che non c’era più modo di dare indietro.

I lettori conoscono già per un breve cenno la marchesa Torralba, quella gentildonna dalle carni del color del latte e dai lineamenti soavi, tutta impastata di bontà, tutta dolci pensieri significati con dolci parole da una voce melodiosa, sebbene un po’ gutturale. Per rammentar loro quel tipo, non facciamo altro che copiare a un di presso le nostre parole.

La marchesa Maddalena accolse benissimo il nostro Aloise, che si presentava a lei sotto gli auspicii del grave marito della Ginevra, e il vecchio cavaliere, Cupido scadente, dai capegli brizzolati e dalla faccia grinzosa, che le faceva compagnia, approfittò della loro venuta per svignarsela e correre attorno.

Un giovine, a dir vero, non si sarebbe diportato in quel modo. Ma i giovani non sono vecchi, e questo nessuno vorrà mettere in dubbio. Ora è noto che i vecchi Ganimedi, pigliando per buona moneta quelle cortesie profumate che ad essi usano le signore, perchè sono utilissimi e fanno le veci di mariti custodi, senza essere mariti e senza usare una vigilanza del pari sospettosa, montano in gran superbia, e farfalleggiano quinci e quindi, come se avessero venti o trent’anni di meno; si affrettano a cogliere il fiore di questa pianta e di quella, come api le quali non abbiano tempo da perdere: danno guizzi sfavillanti, come la lucerna che è presso a spegnersi per mancanza d’alimento.

Aloise, non sapendo come meglio incominciare, pregò la marchesa Maddalena d’un giro di valzer. Ma ella ricusò, dicendogli schiettamente come fosse quello l’unico ballo che non le piaceva, perchè le dava il capogiro, e come già avesse dovuto rispondere con un rifiuto ad altri parecchi.

Era naturale che Aloise la richiedesse di un altro ballo, e appunto egli fece. Ma anche qui c’erano parecchie difficoltà; che la mazurka era promessa al Riario, la polka al Pietrasanta (briccone d’un Pietrasanta! egli non era stato con le mani alla cintola!) la scotish poi ad un altro, di cui essa gli fe’ leggere il nome sul suo libriccino di avorio.

- Sono pur disgraziato! - disse Aloise, poichè ebbe veduta quella filza di nomi. - E la quadriglia?

- Per questa, - rispose la marchesa Maddalena, - mi sembra che non ci sia proprio nessuno.

- Orbene, signora, vogliate concedermi questa. -