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musica moderna, e sospirava i tempi beati del suo amico Paulucci, che sapeva mettere a segno i rompicolli. Tra tutte le sue ubbíe, la più grave era certamente quella di credersi un gran maestro di cerimonie, di guisa che taluni gli avevano imposto il soprannome di gran ciamberlano, e parecchie famiglie, pigliando la sua scienza sul sodo, lo consultavano sulle formalità del cerimoniale domestico e su cento altre minuzie di quella fatta.

Il nobile De’ Salvi era stato a’ suoi tempi uno dei cavalieri serventi della madre di Ginevra, e pareva ne avesse derivato il privilegio di dar molestia alla figlia, standole sempre a’ fianchi, e offrendole consigli, che essa non chiedeva punto e accoglieva sorridendo.

- Vedete, - le diceva egli, - bisogna diportarsi in questo modo. La Clelia non è venuta a vedervi da un pezzo; ma avete fatto bene ad invitarla, perchè io so che la poverina è stata giù di salute. Ha voluto allattare il suo bambino, e le sue forze non erano da tanto. Sta benissimo che non vi diate pensiero dell’Amalia. Suo marito s’è posto su d’una mala via, e tra tutti e due non badano punto al decoro della famiglia, accogliendo in casa loro ogni maniera di gente. Vi so dir io che in quella casa non ci si può stare.... -

Ed era verissimo. In quella casa non ci poteva star egli, poichè tutti que’ capi ameni in mezzo ai quali si trovava, volendo fare lo sputatondo, avevano l’aria di metterlo in canzone.

Nè va dimenticato com’egli fosse tenero del buon costume, fino a segno di volere che le ballerine portassero le brache lunghe fin sotto il ginocchio. Forse per questa sua tenerezza il nostro Solone, al cominciar del ballo, correva sempre nel palchetto della deputazione comunale, seguace in codesto della massima che certi mali molto gravi bisogna studiarli da vicino.

E poi piombava in casa delle signore quando meno avrebbero voluto vederlo; e se notava due o tre volte la presenza di qualche giovanotto, egli subito con bel garbo ne toccava al marito. Non già per metter male, nè per vederne dove non ce n’era punto, chè la signora era una Lucrezia e il giovanotto un Giuseppe; ma perchè il mondo era tristo, chiacchierone, pronto a giudicare: insomma, diceva tanto e tanto, che bisognava fare a modo suo, e la signora comprarsi la sua pace domestica usando una scortesia a quel tale che non piaceva al nobile De’ Salvi.

- Adesso, - diceva costui alla marchesa Ginevra, -