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fa le veci del padre, ed è egli che s’incarica di molestare la gente.

- Lasciate dunque fare a me; - disse il Bello. - Se l’amico ha il denaro, come io credo, potremo metterlo subito a segno, questo signor Ceretti, e fargli passar la voglia di amoreggiare colle sue pigionali.

- Amen! - rispose tra due bocconi il nostro Michele, a cui le buone promesse dell’altro avevano fatto tornare l’appetito.

Il Bello si fermò un tratto, in atto di bere, ma guardando fiso Michele tra l’arco delle sopracciglia e l’orlo del bicchiere. L’aria di tranquillità e di contentezza che sedeva in volto al servitore di Lorenzo Salvani, dovette rassicurarlo senz’altro, perchè si provò a mettere il dito su d’un tasto più delicato, il quale egli non ardiva toccare, se non quando il suo cembalo, che era Michele, fosse inzuppato di vino.

- E quella povera signorina non sa ancor nulla de’ suoi parenti?

- E che volete che sappia? Non vi ho già detto?...

- Sì, m’avete detto che il segreto non si potrà conoscere fino a tanto che la ragazza non vada a marito. Ma questo mi pareva più un consiglio che un comando del colonnello Salvani; e per me, caro Michele, se fossi nei panni del signor Lorenzo, vorrei sapere che cosa c’è nella cassettina d’ebano.

- Oh! - interruppe Michele. - I vecchi hanno raccomandato che non si aprisse, e ci avranno avute le loro buone ragioni. Che cosa importa in fin dei conti che la signorina Maria sappia da chi nasce, se lo stato suo non ha da averne miglioramento? Quando la dovesse andare a marito, non dico di no! Bisogna pure che un uomo sappia con chi si ammoglia....

- Avete ragione; - incalzò il Bello; - ma, tant’è, la non m’entra. Il signor Lorenzo potrebbe, se non per dirlo alla signorina, almeno per suo governo, ficcar gli occhi là dentro, in cambio di tenere quella cassettina chiusa nella scrivania.

- Nel cassettone, nel cassettone! - disse Michele. - E sta bene dov’è. Il signor Lorenzo venera la memoria di suo padre, e non sarà mai per contraffare a’ suoi ultimi desiderii. Onora il padre e la madre! dice il primo comandamento del Catalogo. -

Il Bello sapeva quello che gli premeva di sapere, che la cassettina d’ebano non era stata aperta, e che era sempre