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ora, signor Vitali, la riverisco e le auguro un sollecito risanamento.... se questi bravi signori glielo vorranno permettere. -

E buttate queste parole come una ceffata sul viso dei due, il dottor Mattei se ne andò di quel passo con cui era venuto.

Il padre Bonaventura e il Collini erano rimasti mutoli, fortemente turbati per quella sfuriata del Mattei. Anche l’infermo era rimasto di sasso; non sapeva più a chi dovesse credere, e nascondeva il suo turbamento in un assalto di tosse.

- Signor Giovanni, si calmi, per carità! - gli disse finalmente il padre Bonaventura. - Non badi alle parole di quello screanzato. -

Contuttociò, il dialogo rimase freddo. Quella scena aveva tolte le parole a tutti; e poichè ebbero dato da bere al Vitali, il Collini e il Gallegos si accomiatarono da lui, promettendo che sarebbero tornati nella sera.

Uscirono taciturni, come già una volta dalla chiesuola di San Nazzaro. Ma fatte due scale, il padre Bonaventura si fermò, mettendo una mano sul braccio del discepolo, e gli disse:

- Abbiamo vinto a mezzo. Ora bisogna che il vecchio risani a volo.

- Sta bene; ma perchè?

- Perchè oramai questo Mattei ci terrà d’occhio. Abbiamo svegliato i mastini, e ci vorrà cautela. Anche il vecchio sta all’erta....

- È vero! - borbottò il Collini.

- Bisognerà dunque rinunziare per ora al testamento. Il Vitali deve aver piena fede in noi, e la otterremo facendogli ricuperare la salute. Io intanto provvederò ad altri spedienti; e anzitutto torremo di mezzo i mastini.

- Ah sì! questo è il più rilevante per ora. Ed io mi potrò vendicare finalmente?...

- Sì, certo, figliuol mio. So i segreti di Lorenzo Salvani; saprò quelli di Aloise da Montalto; bisognerà indovinar quelli della ragazza di casa Salvani.... Lasciate fare a me. Chi s’aiuta il ciel l’aiuta; e noi ci aiuteremo con mani e piedi, se occorre. -