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— Ma gli è.... vede Vossignoria?... vi sono di certe cose!... Alla stretta de’ conti, si tratta d’amici, e non vorrei....

— To’! avete degli scrupoli di coscienza?

— Oh no, signor dottore. So pure che Ella è un uomo per la quale, e non vorrà giovarsi di queste cose a fin di male. E poi, sono certi segreti, che ognuno li conosce a menadito.

— Io, per esempio, — disse il Collini, che cominciava a stizzirsi di tanti preamboli, — non ne so ancor nulla, ed e per questo che vi dò dugento lire al mese.

— Via, non si scaldi! — rispose il Bello, arrossendo un poco; — le dirò tutto quello che so. Gli è fino dell’anno scorso che se ne parla. È un disegno nato nel cervello di parecchi popolani.

— E non vi sono capi?

— Cioè.... Non ho detto che non ce ne siano. Da principio quella gente operava di suo capo; ma poi se ne apersero con Giuseppe Mazzini, il quale è venuto a bella posta in Genova.

— Quando?

— Oh, alcuni mesi or sono, e adesso deve tornare.

— L’avete veduto, voi?

— Io no; ma lo seppi, quando c’era, e parecchi furono a vederlo. Il disegno da prima non gli andava a’ versi; ma quando gli fu detto degli apprestamenti fatti, del gran numero di uomini sui quali si poteva contare, se ne capacitò. Si tennero molte conferenze, e fu nominato, sotto la sua direzione, un comitato misto di artigiani e di signori, per dividersi il lavoro e provvedere a tutte le occorrenze.

— E il danaro? Senza danaro non c’è musica; lo saprete pure!

— Oh, del denaro ne hanno, e col denaro si è potuto avere delle armi a carra.

— E ora cosa s’argomentano di fare?

— Non lo so. Probabilmente non lo sanno neppur essi.

— Badate, Garasso! Io voglio saper tutto; se no, smetto la musica.

— Sicuro! — rispose il Bello, ridendo sgangheratamente. — E la sua musica, signor dottore, io non son uomo da disprezzarla. Ma veda, quando io le dico che non lo sanno ancora neppur essi, gli è che non lo sanno davvero, ed io non voglio mangiarle il pane a tradimento. Che so io? Parlano di una spedizione nel regno di Napoli, nella quale entrerebbero tutti questi emigrati che sono a Genova. Altri