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e il mio disegno avrebbe portato il poema ai quaranta.

Ha ragione Filippo Ferri. Perchè darsi pensiero della posterità, la quale non si darà pensiero di noi? E farà bene, dal canto suo; noi dal nostro ci leveremo il gusto di mandarle qualche saggio del nostro valore, ma non in carta stampata; in carne ed ossa, piuttosto, in buona salute e di ottimo umore, che sappia ridere di lei, vedendola fare le medesime sciocchezze ond’è rallegrato il secolo nostro, non dissimile in ciò dai passati. Del resto, se il mondo durerà ancora nel secolo ventesimo et ultra, sarà sempre in forza di una buona consuetudine che noi abbiamo ereditata dai nostri maggiori, quella di prender moglie e di far famiglia; buona consuetudine, che io non raccomanderò mai abbastanza ai miei cari ed amati contemporanei.

Galatea leggerà questa sera il mio memoriale. L’ha chiesto, ed io glielo porterò, condotto diligentemente fin qui. Lo giudicherà; e se vorrà condannarlo alle fiamme, non sarò per lagnarmene. Le cose buone e pia-