Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 296 — |
quei luoghi, all’ombra di Santa Giustina? Ma che cosa faceva là, seduta, davanti a quella casupola? Cuciva; rammendava una camicia di tela grossolana, per far risparmiare la fatica ad una povera vecchia, che stava seduta accanto a lei, e la guardava cogli occhi istupiditi.
— Lei! — esclamò, ravvisandomi.
— Io, signorina; — risposi. — Venivo a cercarla.... per commissione della mamma.
— Commissione! per me?
— Sì, la mamma ha bisogno di Lei. Non si turbi, la prego. Dev’essere per un consiglio, dovendo scrivere una lettera, da impostare quest’oggi.
— C’era tempo, allora.
— E forse sarà per un’altra ragione. Che ne so io?
— Vengo; — diss’ella, rassegnandosi. — Addio, buona Nunziata. Ritornerò presto. —
Ha proferite le ultime parole a voce bassa, quasi bisbigliandole all’orecchio della contadina. Ma io le ho udite egualmente. Ah, dunque è di qua, a mezza costa, che venite a