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sonaggio importante. Non ha voluto riconoscere il suo antico padrone, che voleva fargli una carezza, vedendolo così lustro di pelo. Per compenso, non ha nemmeno guardato il suo padrone odierno, e legittimo per virtù di regolare contratto. Due o tre volte, passandomi egli a tiro, m’è tornata la voglia di assestargli una pedata. Ingratissimo cane!

La festa è finita, almeno per quanto riguarda gli “artisti„. Ultimi fanno ancora qualche cosa i filarmonici di Dusiana, rumoreggiando per quanto è lungo il paese, e accettando ancora un bicchiere ad ogni frasca, ad ogni bottega, fino a tanto che non giungono davanti alla giardiniera che deve trasportarli a casa loro, madidi di sudore e di vino, ma più d’amore fraterno per i loro buoni vicini di Corsenna, a cui, dopo la loro partenza, non rimangono che le fisarmoniche locali per continuar la gazzarra e ballar sulla piazza. A memoria d’uomini non si è mai visto tanto tripudio in Corsenna. Beneficenza, son questi i tuoi miracoli. E quando poi ti si è fatto onore senza secondi fini, come nel