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rianti, delle aggiunte, delle sostituzioni, ma nel complesso ci troviamo ormeggiati. Manca il luogo adatto per il triplice trattenimento, e a me sovviene la filanda, chiusa da parecchi anni, che si potrebbe ottenere assai facilmente, in grazia del santissimo fine. Andiamo per intanto a visitarla: nella morente luce del crepuscolo vediamo quanto basta per collocare coll’immaginazione trecento persone entro la gran sala squallida, che si potrà rinfrescare d’una man di bianco e ornare alla meglio con frasche di castagno e coi quadri dell’Asilo. La fiera si potrà mettere, per maggior comodità dei Corsennati, sotto gli archi del porticato; il tiro di pistola, in fondo al cortile. Tutto bene, adunque, anzi all right, come ho detto stasera, chiudendo i lavori della seduta preliminare. La signorina Wilson non potrà dire che sto disimparando l’inglese.

— Hai sentito? — mi bisbiglia Filippo, mentre siamo in cammino per ritornarcene al Giardinetto. — La spada è arma più elegante. Caro! te la darò io, l’eleganza! Ma come c’è