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L’idea, così naturalmente nata da una indiscrezione del commendator Matteini, ottenne tutti i voti, parendo quella di tutti. Concerto vocale e istrumentale, fiera di beneficenza, gara di pistola; perchè non anche un’accademia di scherma? La giunta veniva da sè; ma parve che la cavasse dalle profondità inesplorate della sua mente il divo Terenzio Spazzòli, che, dopo averla proposta, si offerse per mandare a prendere gli arnesi occorrenti.
— Se permette, ci penso io; — disse Filippo; — tanto, non ho niente da fare. Sciabole, guantoni; maschere; ci sarà tutto. Così, negli intermezzi del concerto, si potrà fare qualche assalto. Che cosa ne dice, signor Dal Ciotto? Le garba?
— Sì, molto; — rispose quell’altro, lasciando cader le parole dall’alto, come un uomo annoiato. — Quantunque, preferirei la spada. È arma più elegante.
— Ha ragione; ma non bisogna rinunziare alla varietà, nè all’idea di contentare tutti i gusti. Ci saranno anche i fioretti. Anzi, se mi