Pagina:Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu/242


— 234 —

balìa del mio ospite ed amico. Per una prima visita ho voluto esser breve; mi rifarò un’altra volta; sempre che, — soggiunse maliziosamente Filippo, — non ti dispiaccia la cosa.

— Ma no, ma no; quante volte l’ho a dire, che non mi dispiace, che anzi mi fa un piacer matto?

— Del resto, — rispose Filippo, — la tua dama è sciocca, quasi tanto sciocca quanto è bella. Mi ha parlato d’armi a tutto pasto; non sapeva, non voleva parlarmi che d’armi. Io tentavo di fare qualche scorreria nel campo letterario, che non è veramente il mio forte; ma lei, non dubitare, mi levò sempre l’incomodo, ritornando alle armi.

— Avrà voluto tastarti.

— Che! Lo Spazzòli, se mai, le ha fatto ben capire che sono un ammazza sette e uno stroppia quattordici. Avrà creduto piuttosto di farmi piacere, mostrando di trovar gusto nelle mie occupazioni favorite.

— Come ha fatto con me, parlandomi sempre di versi.

— Sicuramente. Quella donna, caro mio, è