più conservato dei conservatori, come fa la ruota! Credo che non parli più nemmeno di Bologna, “città dell’anima„. Che gusto ci trova, la signorina Kathleen? Ma già, capisco che quella gran diavola fa per chiasso, sempre bisognosa di moto, di varietà, d’aria, di luce, sempre aperta l’anima e il cuore, sempre fuori del guscio, come l’argonauta, toute en dehors, direbbero i francesi. È più intima, più raccolta, più seria, quando è con Terenzio Spazzòli, col quale ieri ha confabulato a lungo. Hanno un altro segreto insieme, ed io ho potuto scoprirlo, da certi discorsi che hanno tenuto colla sindachessa e colla segretaria comunale. Parlavano dell’Asilo infantile e dei suoi bisogni pecuniarii; domandavano se ci fosse una sala abbastanza vasta in paese, quella dell’Asilo non parendo abbastanza capace di una numerosa assemblea. Si tratta d’imbastire un concerto a pagamento, un concerto vocale e strumentale, il gran da fare di tutte le stazioni, di tutte le colonie e di tutte le stazioni estive. Mi è giunto perfino all’orecchio l’accenno d’un prologo in versi,