Pagina:Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu/185


— 177 —

giungiamo che per me quella donna ha la bellezza troppo vistosa, del genere a cui tutti s’inchinano, essendo ella formata di quegli elementi che piacciono al maggior numero. Veste troppo bene, tanto che vi rifà il figurino a capello. Che cosa significa ciò, se non questo, che il suo personale si adatta a tutte le mode, non istonando con nessuno dei loro artifizi? La testa è bellissima per la eleganza dei lineamenti; ma non è forse troppo piccina, tanto ella va con tutte le fogge di pettinatura? Non è nel complesso un po’ bambola?

Quella bocca... le rendo giustizia, e faccio il saluto militare. Ma quegli occhi lunghi, sotto quelle palpebre tagliate a mandorla, son proprio naturali? Apparirebbero tanto luminosi, fosforescenti, senza il sapiente contrapposto del bistro? Non sarà così, ma pare che sia, e sa di commedia. Proprio come una regina di commedia, la contessa ha bisogno, dovunque ella sia, di aver tutti a’ suoi piedi; non è contenta, fin che ce n’è uno che non accetti il suo giogo. Ero io quel tale, in Corsenna; si è rivolta a me, come si sarebbe rivolta ad un