Pagina:Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu/180


— 172 —

della firma! Del resto, veda un po’ lei; non è mica Rinaldo Morelli, l’uomo che accompagna al Roccolo la contessa Adriana, quando ella si risolve di lasciare il caffè di Corsenna. E infine, lei stessa, la signorina Kathleen carissima, non è forse tutta fiori e baccelli colla luminosa contessa? Si direbbe anzi che da iersera le è diventata più amica che mai. Animo, dunque, la preghi un pochino, e si faccia dir tutto.

Ma forse m’inganno, e do troppa importanza al mio signor me stesso. Quell’aria della signorina non è di sostenutezza con me; è di stanchezza, per la fatica del lawn-tennis. Infatti, ecco che si rianima, dopo partita la contessa coi suoi tre satelliti. Terenzio Spazzòli ha incominciato un discorso di rowing-club e di swimming-club, e lei è tutta intenta alle belle imprese del mare, da quella gran vogatrice, da quella gran nuotatrice che è. Galatea, ninfa marina! A Viareggio, dov’ella ha passata l’estate scorsa, ne sanno qualche cosa: nessuna di quelle Nereidi era più intrepida e più valente di lei.