sanno niente di storia letteraria. Dio buono! e chi ne sa, intorno a loro! Terenzio Spazzòli conosce la letteratura francese modernissima, per aver letto dei titoli e qualche pagina dei libri parigini; conosce la russa, per sentita dire, e solo perchè i romanzi russi son passati dallo staccio di Parigi. Vuole oggi psicologia nei libri, come qualche anno fa avrà voluto fisiologia e patologia, psicopatia, patopsichia, od altra consimile tautologia, senza sapere da dove si cominci. Se nel romanzo è russo, nel teatro è scandinavo, per moda; deve averglielo suggerito quel po’ di testo che accompagna il suo figurino nel giornale dei sarti. Ne sanno più addentro, o pretendono a saperne, i tre satelliti della contessa; uno dei quali è “decadente„ e fa delle rime impossibili. Ha perfino stampato un volumino ino ino, ma di gran margine, che nessuno ha letto; anzi no, dico male, lo han letto moltissimi, ma non lo ha comprato nessuno. Onde un’ira feroce, dissimulata sotto un olimpico disprezzo, contro la letteratura “alimentare„. Che cosa ha veduto di alimentare nel mio Cigno, per