hanno inventata la celeste mistura delle acciughe e del burro, che hanno accolta a festa l’invenzione delle patate e ritrovato che tra i cento modi di servirle in tavola il migliore è ancora il più semplice, d’imbandirle a lesso per contorno alla carne; donne che sanno distillare il rosolio di gooseberry, come la moglie del vicario di Wakefield, e galoppare pel mondo, come lady Stanhope; terribili come Anna Radcliffe, appassionate come Carolina Lamb, calze azzurre come lady Wortley Montaigue e come la contessa di Blessington, qualche volta con un granellino di pazzia, sempre con due o tre di piacente originalità; donne soprattutto da mandar sempre uniti i pregi più disparati del loro doppio carattere, da portare in ogni luogo più inospite le confortevoli usanze della casa, da prepararvi un tè sulla piramide di Cheope o in riva al lago Tanganika, sulle sponde dell’Eufrate o sulle rovine di Tello. Ah, forse bisognerebbe che una buona e veramente efficace alleanza anglo-italiana stabilisse in due articoli il suo patto fondamentale; articolo primo: “Dal 1901 in giù, per la