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È bella, sì, Dio mio, fin troppo bella; è una di quelle donne che dicono alla gente: guardatemi, contemplatemi, adoratemi. In una città sono istituzioni, monumenti, musei; si va a visitarle, e si segna nel taccuino: l’ho veduta. Compiango per altro il custode di quel museo; povero custode, che ha perdute le chiavi, e deve lasciare aperto a tutti i curiosi! Non capisco veramente come sia venuta quest’anno a Corsenna, dove non ha modo di brillare.... a suo modo. Che il marito l’abbia mandata qui in punizione? o per cautela? Certo, non sarebbe stato bello che mentre egli era a curar gli acciacchi a San Pellegrino, la signora fosse a Rimini, a Livorno, a Viareggio. Si, dev’essere per questo.

Sono andato tre giorni fa a visitarla. Non tremare, facevo il quarto. Per una visita sola, può andare; ma non ci cascherei la seconda volta. Nè quarto, nè terzo, nè secondo. Cesare aveva ragione. Arrivato l’ultimo nel salotto della contessa Quarneri, ci son pure rimasto un’ora buona, per non parerle desi-