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Perchè tanta grazia e tanto tesoro d’ineffabili dolcezze in una lontana regione? Vi si parla d’un mondo ignoto, a cui sorride un cielo più azzurro, a cui risplende un sole più luminoso del vostro. Vorreste esserci in persona, laggiù, come già col pensiero vi ci ha condotto l’amico; e dite in cuor vostro: Perchè non son io al posto di quest’altro? Non potrebbe, quella donna, non dovrebbe amar me? E siete onesto, e siete leale, siete la perla degli amici; ma da quel senso geloso, profondamente umano, non sapete guardarvi. Tanto siam pari nel sentire certe cose, quanti nascemmo dal simbolico impasto di alito divino e di argilla terrestre! Togliete l’onestà, la lealtà, le sublimi delicatezze dell’amicizia; mettete in quella vece un mezzo selvaggio, con la mobilità de’ suoi capricci, l’impeto delle sue passioni, lo struggimento delle sue cupidigie; il parlargli della donna che amate,