gazzinieri e sensali
nelle città, ortolani nei suburbî, boscaiuoli nelle foreste vergini,
mandriani e preparatori di pelli nelle vaste campagne, porpieri,
sulle strade maestre, e chi più n’ha ne metta. Quello dei porpieri è
il mestiere più grasso. Vi dò il vocabolo come suona, e, scambio di
tradurvelo, vi descrivo la cosa. In una landa deserta, a mezza strada
fra una miniera e la costa, sorge una casa di modesta apparenza,
osteria locanda, magazzino, sartoria, bottega di merciaiuolo, e tutto
quel che vorrete. Il gruzzolo del minatore, prima di giungere alla
spiaggia, allo scalo, al punto d’imbarco, paga volentieri il pedaggio a
quella ospitale gabella, dove ogni cosa si trova, da un pezzo di cacio
ad un paio di scarpe, da un letto soffice e caldo ad un assortimento
di bottoni. Poi, ci sono i muratori, i capi d’opere, i fabbricanti di
mattoni, anche gli architetti e gl’ingegneri, eccellenti nelle arti