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Mi accostai dunque e la vidi. Ora, quello che io vidi della sua faccia mi gelò la mia celia sul labbro, o, per dire più veramente, me la trasformò in una maiuscola interiezione. Restai di sasso, come se avessi veduta la testa di Medusa. E qui va notato che la testa di Medusa non faceva già questo effetto sui riguardanti perchè fosse brutta, sibbene perchè era troppo bella. Minerva, con tutto il suo sdegno, non aveva ardito far altro che trasformarle i capelli in serpenti.

Viaggiatrice divina! Quali frasi userò per dipingerne il volto? Ahimè, le descrizioni non valgono. Ricorderò sempre che un amico mio, mezzo pittore e capo scarico se altri fu mai, col quale io m’ero un giorno incocciato a sostenere le ragioni della parola contro la vantata preminenza dei pennelli, mi tirò davanti al suo cavalletto, mi pose in mano un Diodati e mi disse: «cerca il Can-