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— Certissimo; e credo che n’avrò più merito al cospetto dei cieli.

— Quand’è così, — replicò ella con atto di rassegnazione, — posso farmi coraggio. —

E alzato lestamente il braccio, prese il lembo di quel suo maledetto velo cenerognolo e lo trasse indietro, lo arrovesciò sul cappellino, sto per dire fino al rimesso dell’orlo.

I modi scherzevoli della mia compagna di viaggio mi persuasero di rispondere a lei sul medesimo tono. Volevo anch’io comporre il volto e l’accento alla rassegnazione, e meditavo, nell’avvicinarmi a lei, un certo mio confortino intorno alla bellezza dell’anima, superiore di tanto alla bellezza del viso. E ciò per farla stizzire un pochino, bene argomentando ch’ella non doveva esser brutta, se aveva potuto così tranquillamente fermarsi su quell’argomento essenziale.