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tutto ciò che arde, illumina e scoppia, è lui, sempre lui, sotto forme nuove e diverse, c’è da scoccargli un inno di lode ad ogni respiro. Ed io, qualunque sia la ragione per cui egli mi ha suscitato dal nulla, fosse anco per ridersi de’ fatti miei, non posso guardarlo senza sentirmi rimescolare il petto da un misto di allegrezza e di gratitudine, e medito un inno, che egli non leggerà, vivaddio, e i posteri nemmeno.
Egli apparve, per farla breve, e i suoi raggi balzarono, come lingue di fuoco, sulle crespe del mare, avvivarono ad un tratto i pallidi colori del cielo, e si rifransero in caldi riflessi dorati sui cristalli del nostro mobile albergo. Io mi voltai prontamente verso la mia vicina, per invitarla ad ammirare con me. Essa in quel mentre s’era affrettata a rimettere il suo cappellino e a tirarne il fitto velo sul viso. Un velo cenerognolo!