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incredula. — Ed ha avuto la fortuna di conservarselo?
— La fortuna, signora, ed il merito; — risposi io, inchinandomi.
— Bisognerà dunque tenersi in buona con Lei, che vuol diventare un gran santo; — replicò ella, proseguendo la celia. — Dunque la è detta; son bella?
— Bellissima; e metto pegno che all’alba....
— Oh, non ci conti, per amor del cielo; io sarò brutta da far paura.
— Ella ne parla troppo liberamente; — notai. — In simili casi, le brutte non fiatano.
— È vero; — diss’ella convinta. — Ma voglia dirmi un po’ Lei perchè le belle debbono sentir male il fumo del sigaro.
— Volentieri. Perchè la bellezza chiama l’amore e l’amore disdegna questa sorte di incensi. Perdoni, sa; non dico queste cose per galanteria; le dico perchè son vere; per-