Pagina:Barrili - Come un sogno, Milano, Treves, 1889.djvu/58


— 50 —


dato un viaggiatore in ferrovia. — E che c’entrava il signor Lelio? Non c’erano guardiani da farla rispettare? — Sapete, il signor Lelio.... uno spaccamonti.... un Don Chisciotte! — E lei, già si capisce, Dulcinea del Toboso. — No; dicono che egli non la conoscesse neppure. — Eh via! anche voi credete tutto quello che dicono? Gatta ci cova, mio caro. Il signor Lelio amerà la sua pelle, come l’amano tutti, e state certo che, se si è messo allo sbaraglio per la signora Clarice.... — Infine, signora mia, non più Clarice, come io non sono stato mai Lelio, ecco in qual modo saremmo conciati ambedue, nella nostra città, pei tempi che corrono. E questo è il secolo della gentilezza! Secolo guitto! Io lo abbomino. Ma è tardi, e la predica deve averle conciliato il sonno. Creda a me, signora, non si sciupi il cappellino contro la spalliera; lo tolga e lasci che io lo deponga quassù. E