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cordo di quella sensazione profonda, terribile, mi fa tenerezza e sgomento. Solo il pensiero di mio padre potea richiamarmi alla coscienza della vita; se non sono impazzato, se non sono morto, è per lui.

Ma ogni mia allegrezza è svanita, e richiamarne l’immagine col pensiero non vale. Son passati da quel giorno tre anni, e non ho avuto più nuova, nè cenno, nè indizio di lei. Del resto, ella non aveva voluto sapere il mio nome. È ella esistita? O non è forse un sogno che ho fatto? La stranezza del caso mi fa dubitare talvolta de’ miei stessi ricordi.

Amico, a voi, che spaziate nei regni della fantasia, e vi studiate di trovar cosa che meriti fede presso i vostri lettori, ecco una storia vera, che parrà a molti una favola. Non ho fatto al vero che pochi e lievi mutamenti, quanti bastavano a tener lontana la taccia di narratore indiscreto. Chi sa? Se queste pagine, andando